MUSEI, CHIESE, CULTURA/BOOMERANG/MATEROMA
              Qui è la mia poesia 
I MUSEI E LE CHIESE                DI MISTRETTA
              
                MUSEO REGIONALE DELLE TRADIZIONI SILVO-PASTORALI
                "GIUSEPPE COCCHIARA"                  
              Immagini/Guida al Museo, di Sergio Todesco
                La mostra   "Ingens sylva"
Museo della Fauna/Inaugurazione (Video) / 
          Immagini / Cronaca 
          Palazzo della cultura Mastrogiovanni Tasca 
          MUSEO PARROCCHIALE
          LE 26 CHIESE DI MISTRETTA 
          I RESTAURI NELLA CHIESA MADRE 
          IL RESTAURO DELLA CHIESA MADRE E IL NUOVO ALTARE 1 - 2 - 3 
            Il Coro   ligneo - Gli   argenti liturgici - Il telo   quaresimale
          Il Cristo   Pantocratore nella chiesa del Santissimo Salvatore
          
  
            
    
            Chi era Giuseppe Cocchiara 
  
            MOSTRA/Le forme del sacro 
            Presentazione - "Le forme del sacro/Arte e   religiosità popolare in Sicilia"
            di Sergio Todesco
Il Museo Regionale delle Tradizioni silvo-pastorali “Giuseppe Cocchiara”
                  È  il   primo museo demo-etno-antropologico regionale concepito ex-novo a veder la luce   in Sicilia. Inaugurato nel marzo 2007, esso è stato intitolato a   Giuseppe Cocchiara, illustre antropologo, demologo e studioso di tradizioni   popolari, scienziato di fama internazionale, continuatore dell’opera di Giuseppe   Pitrè e organizzatore del Museo palermitano che dal grande folklorista prese il   nome.
                  A far data dalla sua apertura il Museo funziona come   istituzione dotata di propria autonomia scientifica e finanziaria e,   compatibilmente con il completamento dei lavori di restauro dell’intero Palazzo,   esso proporrà all’utenza anche altre collezioni oggi non esposte se non in   piccola parte (l’intera collezione di dipinti su vetro che - consistendo di   quasi 200 pezzi – è la più ingente raccolta del genere esistente in Italia e una   pregevole collezione di costumi di Confraternite siciliane dei secc.   XVII-XIX).
                  La cultura di cui   il museo intende rappresentare le forme non è solo quella relativa ai pastori,   ma anche ai taglialegna, ai carbonai, ai cacciatori, a tutti coloro che hanno   nel corso del tempo antropizzato le zone interne dell’isola elaborando forme di   cultura e habitat fortemente radicati in tale peculiare ecosistema. All’interno   di tali contesti, la pastorizia viene dunque assunta come attività emblematica   piuttosto che eminente, proprio in forza del suo rappresentare esemplarmente uno   dei percorsi antropologici più densi di memoria all’interno del mondo   euro-mediterraneo.
  
                  Nel Museo, ospitato in un palazzo   settecentesco a tre piani di cui solo una parte è stata fin qui allestita, sono   state attivate le sezioni documentanti i cicli produttivi, le attività   lavorative e artigianali, nonché le forme complessive di cultura, tanto   materiale quanto “volatile”, espresse nei contesti agro e silvo-pastorale.Tra essi si indicano la   pastorizia, l’allevamento e alcune realtà artigianali connesse, come quelle dei   fabbri e dei maniscalchi, i mestieri del bosco (taglialegna, mastri d’ascia,   nivaroli) e le attività dei carbonai, la coltivazione del frassino e la   produzione della manna, la caccia,   l’ambito estetico pastorale, i cicli produttivi primari (grano vite ulivo), la   coltivazione e lavorazione del lino. A corredo dei materiali sono stati   predisposti pannelli didattici mobili, schede tecniche dei reperti nonché   modellini in scala di impianti produttivi tradizionali e di architetture   pastorali.
 
                  L’intero percorso è stato infine organizzato attraverso postazioni   multimediali (monitors con touch screen) che per un verso rendono possibile al   visitatore interessato una più ampia fruizione del patrimonio oggettuale esposto   attraverso un software dedicato che permette di navigare lungo le trame del   museo per circa quattro ore, per altro verso dischiudono un rapporto interattivo   tra la realtà museale e i suoi utenti attraverso un percorso fluido e   “aperto”.
                  Pur non configurandosi, a stretto   rigore, come un ecomuseo, il Museo “Giuseppe Cocchiara”, secondo le prospettive   contenute nel progetto scientifico di allestimento, prevede una futura   proiezione territoriale che di fatto, una volta pervenuti al suo funzionamento a   regime, determinerà un decisivo travalicamento dei suoi confini fisici e la   connessione funzionale a contesti ad esso esterni e tuttora “vitali”, come i   luoghi del lavoro e della produzione, delle cerimonie e dei riti, del teatro e   della memoria.
                  Sergio Todesco/Cittadinanza onoraria 
                
TESTI
            Intervista al  leader del movimento, Teutocride Alcalanà
            AUDIO
            Intervista a mastro Ciccio,  
              mago-eremita di contrada    Femmina morta/WMA - MP3
            WMA/Intervista a don Tiberio Benito Pasquale,  
              onorevole locale-globale
            WMA/Intervista a don Alonso De Calcamide,  
              Kapo-Kosca di contrada Scorciacrapa
            SATYRICON di Kronide/13
            Balla coi lupi - 
            Feci delle feci galleggianti -            Arca la Merca di scienza
            VIDEO
            MISTRETTA VIDEO - Mistretta in bianco-nero
              
             La Cittade delle Anime Morte - "Nun c'è nuddu"
EDITORIALE 2/LA PRIMAVERA CHE NON C'È
            EDITORIALE 1/OTTOBRE 2011/PDF
             Al de profundis MISTRETTA NON MUORE
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              OSPEDALE DI MISTRETTA/Chiude il reparto ostetricia
 
              E ora salterà  anche per il  Tribunale
              
                    
  
  
  "Le parole", di  Sebastiano Lo Iacono